“La Banca di Credito Cooperativo di Napoli prosegue nel percorso di crescita che ci caratterizza sin dal primo anno. La vicinanza al territorio e la conoscenza profonda del sistema imprenditoriale locale stanno premiando la nostra attività pur in presenza di una congiuntura economica ancora molto difficile.
Siamo sempre vicini ai tanti progetti imprenditoriali della città, sia grandi che piccoli, continuando anche l’attività di sostegno alle imprese attraverso le società del Gruppo Iccrea nel settore del factoring e dei finanziamenti. I dati positivi consentono alla Bcc di Napoli di essere sempre molto vicina alla città anche attraverso numerose iniziative sociali”. Lo ha dichiarato Amedeo Manzo, presidente della Banca di Credito Cooperativo di Napoli, durante la cerimonia di inaugurazione della nuova sede di via Cervantes, che si è svolta stamane alla presenza del cardinale Sepe, del sindaco Luigi de Magistris, dei vertici nazionali del sistema del credito cooperativo con il presidente di Federcasse Alessandro Azzi e del numero uno di Iccrea Holding Roberto Mazzotti, oltre che di numerosi rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali.
Una struttura di dimensioni triplicate rispetto alla precedente nel cuore della City cittadina, che prevede servizi tecnologici e finanziari innovativi, atm di ultima generazione ma sempre la possibilità di dialogo con i funzionari che faciliteranno ulteriormente l’accesso dei clienti alle proprie necessità.
“Un modello di banca, con al centro sempre l’uomo, che ha consentito in questi anni una crescita costante e un ruolo di sostegno alla città”, ha spiegato il presidente della Bcc Amedeo Manzo molto soddisfatto dei risultati “ottenuti in primo luogo tenendo sotto controllo i costi operativi, ma anche concedendo credito con le necessarie attenzioni, sottolineando che la Banca di Credito Cooperativo di Napoli unisce le potenzialità di una banca vicina al territorio che però fa parte del grande gruppo delle BCC presenti in tutta Italia con 4447 filiali”.
Un ruolo che non è solo finanziario ma anche sociale come testimoniano le numerose azioni di sostegno già realizzate con borse di studio per gli studenti, supporto alla casa di Tonia per le ragazze madri, i progetti di inclusione in quartieri difficili come Scampia e che oggi aggiunge anche l’adozione dell’area antistante la banca in via Cervantes per contribuire con un segnale tangibile alla riqualificazione anche urbanistica e alla vivibilità di Napoli. “Una banca che guarda all’etica e alla solidarietà come proprio obiettivo. Essere al fianco dei cittadini e delle imprese piccole e grandi per far rinascere territorio. Una banca che raccoglie a Napoli e reinveste tutto qui a beneficio della collettività”, ha dichiarato il presidente Manzo.
E’ questa la Banca di credito cooperativo di Napoli che è appena diventato un case history che sarà pubblicato sulla prestigiosa rivista internazionale Management Accounting Research journal per il modello innovativo che sta proponendo in questi anni di attività. L’articolo scientifico in tema di controllo di gestione si è particolarmente soffermato sulle peculiarità che rendono il modello di gestione dei rischi unico nella sua specie. “La ricerca valorizza l’analisi qualitativa della gestione dei rischi e l’aspetto umano e sociale che caratterizza ogni processo amministrativo”, ha concluso il presidente Manzo.
Questi, infine, i risultati ottenuti dopo l’approvazione della semestrale 2015.
I dati di crescita sono importanti: gli impieghi accordati sono aumentati del 15 % rispetto al 30 giugno 2014, a fronte di una raccolta complessiva di 86.7 milioni e di una raccolta diretta di 69.9 milioni. Numeri positivi emergono dai raffronti con lo stesso periodo dello scorso anno anche riguardo alla crescita del capitale sociale (con un aumento del 7%), del numero dei clienti (+16%), del Core Tier 1 al 37.08%, del margine di interesse, con incremento del 5%, delle commissioni nette (+14%). Positivi anche i risultati d’esercizio lordo (487 mila euro) e netto (452 mila euro) con un rapporto sofferenze/impieghi che si attesta appena al 2,19%. Bene inoltre anche la percentuale di copertura delle sofferenze (72%) e la copertura incagli (36%) per un patrimonio netto di 12.3 milioni di euro (+8.8% rispetto alla scorsa semestrale).